SCURSOLA MARSICANA
COSA VEDERE E FARE A SCURSOLA MARSICANA
Scurcola Marsicana è un grazioso comune in provincia dell’Aquila, posto nel cuore della Valle del Sangro, su una punta del colle San Nicola, tra la valle dell’Imele e quella del Salto.
Località ricca di storia e tradizioni che ancora vivono nel borgo grazie agli edifici religiosi e civili. Degne di nota sono la Chiesa della S.S. Trinità, uno dei monumenti nazionali di Scurcola, la Chiesa del Santissimo Sacramento, la Chiesa di Sant’Antonio, quella di Sant’Egidio e la Venere. Quest’ultima fu eretta verso la fine dell’800, in occasione dell’inaugurazione del primo acquedotto comunale, sulla piazza che oggi si chiama “del Risorgimento”. Per oltre mezzo secolo tutta la popolazione ha attinto acqua da questa unica fontana fino a quando, per una diversa sistemazione della piazza, non ne fu decisa la rimozione. Solamente dopo 26 anni, nel 1974, il comitato civico e l’amministrazione comunale, vollero restituire alla popolazione la sua fontana.
Da non perdere sono inoltre il Castello Orsini, a pianta triangolare dotata di due torrioni cilindrici e un bastione, e la Necropoli dei Piani Palentini, segnalata alla Soprintendenza nel 1983 per la presenza di tombe protostoriche.
La cucina tradizionale di Scurcola Marsicana si lega ai diversi periodi dell’anno e alle ricorrenze che li caratterizzano. I dolci della tradizione natalizia scurcolana sono per lo più realizzati con l’utilizzo di prodotti tipici della stagione invernale: noci, nocciole, mandorle, miele, frutta secca.
Tra questi ricordiamo: le Coperchiole, costituite da due “coperchi” all’interno dei quali vi è un ripieno formato da un impasto morbido (non cotto) composto da miele, mandorle tritate, scorza d’arancia grattugiata e un po’ di liquore; i Morzitti, “mostaccioli”, a base di mosto di vino. Inoltre viene preparata la Pizza con la “porcaria”, dolce formato da un rotolo di pasta riempito di un composto fatto di fichi secchi, miele, noci, uvetta.
I dolci del carnevale, prevalentemente fritti, si legano alla tradizionale italiana generale: le Frappe, meglio conosciute come chiacchiere, le Castagnole, palline a base di uova, zucchero, farina, burro, liquore, la Cicerchiata, palline con un impasto simile a quello della pasta frolla, e le Ciambelle fritte.
Il periodo pasquale è caratterizzato dalla Pizza di Pasqua, una sorta di pane dolce il cui impasto è arricchito da uova, uvetta, rhum, dalle Ciammelle a base di uova, zucchero, farina, olio e lievito e dai Fiatoni, a base di formaggio. Altra celebrazione degna di nota è anche la “sagra della cipolla” nella quale sono presenti anche la degustazione di altri piatti tipici locali della cucina abruzzese.