SANTO STEFANO DI SESSANIO
COSA VEDERE E FARE A SANTO STEFANO DI SESSANIO
Santo Stefano di Sessanio è un grazioso comune in provincia dell’Aquila. Minuscolo borgo fortificato, ubicato all’interno del Parco Nazionale del Gran Sasso, un gioiello architettonico di epoca medievale adagiato sulla cima di una collina, in una posizione che regala al visitatore panorami suggestivi come quelli offerti dalle cime del Sirente e della Majella. Le prime notizie riguardo il territorio di Santo Stefano di Sessanio risalgono al 760 d.C., quando Carapelle Calvisio e le terre circostanti furono donate al monastero di San Vincenzo al Volturno da parte del re longobardo Desiderio. Oggi, il borgo è diventato famoso per l’iniziativa di Daniel Kihkgren, giovane imprenditore svedese che dopo aver acquistato parte delle abitazioni abbandonate del centro storico, le ha ristrutturate nel rispetto delle caratteristiche architettoniche, rispettando la storia e la cultura locale.
L’attrazione principale del paese è proprio il borgo medievale nel suo insieme, e grazie anche al solenne ambiente montano che lo circonda, riesce ad incantare il visitatore proiettandolo in suggestive atmosfere del passato. Santo Stefano di Sessanio è considerato tra i borghi più belli d’Abruzzo, un’opera d’arte a cielo aperto, con le case e le strade interamente costruite in pietra calcarea bianca, imbrunita dal tempo. Il suo centro storico è un labirinto di strette strade in pietra, archi e gallerie, dove è possibile ammirare splendida la Chiesa di S. Maria in Ruvo e la Casa del Capitano. Fuori dal centro abitato è possibile visitare la Chiesa di S. Stefano e, sul bordo del piccolo lago ai piedi del paese, la suggestiva chiesetta della Madonna del Lago, che risale al XVII secolo. In prossimità di Calascio, si trova il suggestivo Castello di Roccacalascio, uno dei castelli più elevati d’Europa (1.512 m).
Uno dei più famosi prodotti tipici d’Abruzzo sono proprio le lenticchie di Santo Stefano di Sessanio. Appartenenti ad una qualità rara ed introvabile, dal colore scuro marrone-violaceo e dalle dimensioni minute, la lenticchia viene coltivata da tempi antichissimi che risalgono addirittura ad un’età precedente l’anno Mille. Tra le specialità, interessante è anche la carne di agnello alla chiaranese, con formaggio e uova.