PESCOCOSTANZO

COSA VEDERE E FARE A PESCOCOSTANZO
Pescocostanzo è un piccolo comune nella provincia dell’Aquila, in Abruzzo. Inserito in un contesto naturalistico che ben si presta alle escursioni e agli sport all’aria aperta. Il comune è membro del Club “I borghi più belli d’Italia“, per le sue bellezze storiche e artistiche e il suo intatto contesto urbanistico medievale. La fondazione di Pescocostanzo viene fatta risalire al X secolo. Fin dai primi secoli si dimostrò prevalente sui centri circostanti, mostrando però rapporti movimentati nei confronti di feudatari e istituzioni religiose.
Pescocostanzo è un borgo dalle origini antiche, con un interessante patrimonio artistico da offrire ai suoi visitatori. La visita al centro storico può iniziare dalla Chiesa di Gesù e Maria e dall’annesso Convento dei francescani, fondata nel 1611, la chiesa presenta pregevoli altari barocchi in marmo, sui quali spicca il grandioso altare maggiore realizzato su disegno di Cosimo Fanzago (1626-30), autore anche del chiostro quadriportico del convento. Proseguendo sulla via Colecchi, si notano il fronte principale di Palazzo Sabatini (quello laterale dà sulla ripida gradinata di via Colle dei Corvi), ricco di portali, balconcini e decori in pietra, e la casa natale di Ottavio Colecchi, matematico e filosofo. Si arriva in breve allo slargo su cui si affaccia la Collegiata di Santa Maria del Colle (XIV-XV sec.) che conserva al suo interno magnifiche opere d’arte, a partire dal soffitto a cassettoni dorato e dipinto che copre tutta la navata centrale, realizzato da Carlo Sabatini intorno al 1680. In particolare, l’attenzione si sofferma sull’altare maggiore, sulla statua lignea duecentesca, sul battistero in marmi policromi e sulla barocca cancellata in ferro battuto, opera dei maestri Santo e Ilario di Rocco (1699-1705), che chiude la Cappella del Sacramento.
Sulla stessa scalinata della Collegiata si affaccia un’altra chiesa degna di attenzione, Santa Maria del Suffragio dei Morti, che vanta un portale seicentesco, un soffitto a cassettoni in legno e un grandioso altare scolpito nel legno di noce, terminato da Ferdinando Mosca nel 1716. Vicino si ammirano Palazzo Coccopalmeri (sec. XVII) con bel portale, balconi e finestre lavorate in pietra e, proseguendo frontalmente, sulla sinistra, Palazzo Colecchi dalla severa architettura cinquecentesca. Risalendo si entra in Piazza Municipio, una di quelle piazze italiane che sorprendono il visitatore per il meraviglioso effetto d’insieme. Vi si affaccia da un lato l’ex Monastero di Santa Scolastica, costruito nel 1624 su disegno di Cosimo Fanzago. Qui, nel luogo del castello e della chiesa di Sant’Antonio, si è sviluppato il nucleo più antico del borgo, il “Peschio”. E da questa roccia, lo sguardo si apre agli altopiani, ai boschi e ai monti circostanti.
Ridiscesi al “largo”, si incontrano il Palazzo del Governatore, recentemente restaurato, e il cinquecentesco Palazzo Comunale con la torre dell’orologio. Tra i palazzi degni di nota, si incontrano Casa D’Amata (sec. XVI) con il caratteristico “vignale” (il pianerottolo su scala esterna), porte abbinate e finestre riquadrate, il Palazzo Grilli (sec. XVI) con quattro torrette angolari e due portali in pietra lavorata, e il Macello cinquecentesco. Tornati sul Corso, vediamo la severa architettura di Palazzo Mansi (sec. XVI). Svoltando a sinistra per via S. Francesco, si incontra Palazzo De Capite con belle opere in pietra datate 1850, e la chiesetta di S. Giovanni con portale e rosone di metà cinquecento. Nello slargo successivo ci accoglie la cinquecentesca Fontana maggiore, cui sta di fronte, su una breve salita, Palazzo Colecchi (1771) dalle linee armoniose e leggiadre. Superato l’angolo, a destra si osserva Palazzo Cocco, pure barocco, e sulla sinistra, in un vicolo, Palazzo Ricciardelli (sec. XVI) con un bel portale e i balconi a pancia in ferro battuto. Superate a sinistra le caratteristiche case a schiera sei-settecentesche, si arriva a via della Fontana, dove si nota a sinistra Palazzo Pitassio. Di qui si raggiunge la piazzetta su cui affaccia la piccola Chiesa di Santa Maria del Carmine (1645), nei cui pressi sorge Palazzo Mosca (1564), della locale famiglia di intagliatori e maestri dell’arte lignea, sede fino al 1860, di una scuola di diritto canonico. L’itinerario si conclude con Casa Rainaldi, ennesimo trionfo del barocco (portale, balconi e finestre).
A Pescocostanzo sono state girate alcune scene della fiction di Rai Uno Raccontami (2006-08) e dei film Straziami ma di baci saziami (1968), di Dino Risi con Nino Manfredi, e Assisi Underground (1985). Nel 1973 il borgo ha fatto da set allo sceneggiato di Rai Uno, Vino e Pane, tratto dall’omonimo romanzo di Ignazio Silone.