MORRO D’ORO

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Morro d’Oro

64020 Morro D'oro TE, Italia

COSA VEDERE E FARE A MORRO D’ORO

Morro d’Oro è un grazioso comune in provincia di Teramo, uno splendido borgo antico che appartiene all‘Unione dei comuni della Val Vibrata .Si presenta agli occhi del visitatore con un notevole centro storico, ricca di un patrimonio culturale artistico inestimabile. Le sue origini risalgono al Medioevo: probabilmente legate all’epoca degli incastellamenti (VIII – X secolo). Le notizie sulla sua esistenza non sono disponibili prima di un documento del 1021, che parla di una donazione fatta da Adelberto De Aprutio in favore del Monastero di Montecassino e in cui compare il tenimento di Muro e si menziona di un Castello Veccio. Altri documenti del 1101 e del 1128, in cui compare il termine Murum (o Morrum), testimoniano ulteriormente della sua esistenza.

Sono tanti i simboli di questa cittadina abruzzese, sia per quanto riguarda gli edifici storici e quelli religiosi. Per quanto concerne quest’ultimi, non possiamo non menzionare la Chiesa del SS. Salvatore, Il convento san’Antonio Abate e San Nicola e L’Abbazia di Santa Maria di Propezzano. 

La Chiesa del SS. Salvatore e San Nicola, sita nel capoluogo: dopo recenti lavori di recupero e restauro sono venute alla luce le tracce della prima chiesa romanica all’interno della attuale ricostruzione che risale al 1331, opera di Gentile da Ripatransone. All’interno del monumento sono presenti altari lignei del 1500 e 1600, nonché tele del Ragazzini (del 1600) e una statua della Madonna in terracotta di scuola atriana del 1500, oggi perfettamente restaurati. Nella parte sotterranea, attraverso un percorso archeologico, sono visibili le tombe e le fosse per i cereali scoperte durante i lavori di consolidamento delle fondazioni delle pile centrali. L’impianto dell’edificio è molto simile a quello di Propezzano (salvo una piccola differenza della larghezza delle navate lateriali) e sono identici anche tutti i particolari delle colonne e capitelli.

Il Convento di Sant’Antonio Abate invece, dista circa 2 km ad ovest del capoluogo, chiesa romanica oggi non più esistente (è rimasto solo il muro maestro verso il convento recuperato da un privato; notizie certe della sua esistenza risalgono al 1260 e la leggenda vuole che sia stata visitata da san Francesco d’Assisi, che fu in Abruzzo almeno tre volte, nel 1215, nel 1220 (o 1222) e nel 1225. Soppresso definitivamente per ordine di Giuseppe Bonaparte e successivamente di Gioacchino Murat, entrambi Re di Napoli, non fu più riaperto. Da recenti studi, risulta che la prima chiesa, oggi non più esistente sia stata edificata dai benedettini intorno al IX secolo; il piano terra della parte conventuale è coeva e il chiostro è delle stesse dimensioni di quello di Santa Maria di Propezzano; il primo piano è una sopraelevazione probabilmente riferibile all’ampliamento attestato al XIII secolo. Tenuto in abbandono per circa tre secoli, è stato discretamente recuperato dall’attuale proprietario, così che è ancora possibile ammirarne la struttura originaria esterna e alcune parti interne.

Infine, abbiamo la già citata Abbazia di Santa Maria di Propezzano. La sua esistenza è accertata negli anni a cavallo dal 930 al 960, ma una consolidata tradizione, non probante e dai tratti a volte fantasiosi, la fa risalire al 10 maggio del 715 d.C. Si tratta di un complesso abbaziale in stile romanico-gotico, con la tipica disposizione dei monasteri benedettini, perfettamente conservato nella struttura originaria, in quanto anche i pochi restauri a cui è stato soggetto sono stati eseguiti con perfetta aderenza all’origine, ivi compreso anche il materiale impiegato. Interessanti e scoperte di recente, sono le strutture murarie (opus caementicium) della parte produttiva di una grande azienda italico-romana, estesa per oltre 4 ettari, per la produzione di olio, vino e garum, di epoca tra il III secolo a.C. e il III secolo d.C.. La parte residenziale (nei paraggi) è ancora da scoprire. I reperti sono visibili nel Museo archeologico Romualdi di Notaresco.