CASTELLI

Castelli-arte ceramica 9

Castelli

64041 Castelli TE, Italia

COSA VEDERE E FARE A CASTELLI

Castelli è un piccolo comune abruzzese nella provincia di Termoli. Tra montagne innevate e vasti boschi, abbarbicato alla roccia, sorge Castelli, base di partenza per le ascensioni al Gran Sasso e noto per la produzione di maioliche dipinte, iniziata forse con i monaci benedettini (una teoria non confermata dà il merito addirittura agli Etruschi). Il borgo è di oscura origine. Seguì le vicende degli altri centri della Valle Siciliana. Nel XV secolo fu legato al Ducato di Atri, come dimostrato anche da un affresco di Andrea De Litio nella chiesa parrocchiale di San Rocco. Divenne famoso per l’avvio della produzione delle ceramiche.

L’abitato più antico di Castelli converge, con le sue vecchie stradine, verso la piazza centrale, su cui si affacciano il Comune e la parrocchiale di San Giovanni Battista con la sua monumentale scalinata in pietra bianca e le due imponenti colonne laterali. Edificata alla fine del Cinquecento, la chiesa conserva al suo interno la cappella della Santa Croce, realizzata nel 1601 dai figli di Orazio Pompei su sua disposizione testamentaria.  Dal Belvedere della piazza principale, lo splendido profilo del Gran Sasso appare alla vista come la testa appoggiata di un gigante dormiente. Dalla stessa piazza si dipartono quattro strade verso il quartiere della Portella, nel Cinquecento di proprietà della famiglia Pompei, dove si trova la casa di Orazio Pompei e dei suoi discendenti, segnata dalla scritta sull’architrave di una finestra Haec est domus Oratii figuli 1562, “questa è la casa di Orazio vasaio”. Sono conservate anche le case delle altre famiglie di ceramisti, i Grue, gli Olivieri, i Pompei-Mattucci, i Natanni, i Fuschi, i Cornacchia e, fuori del centro storico, quella dei Rosa.
Su un’altura poco distante dal centro abitato sorge la chiesa di San Donato, edificata agli inizi del Seicento ampliando una preesistente “cona” (piccola chiesa di campagna). Fu Carlo Levi nel 1963 a definirla “la cappella Sistina della maiolica” per il meraviglioso soffitto maiolicato, unico in Italia, realizzato tra il 1615 e il 1617 con la corale partecipazione di tutti i ceramisti castellani, i quali, animati da un grande devozione, dipinsero in totale libertà espressiva: i mattoni rappresentano santi, rosoni, simboli araldici, animali, decorazioni geometriche, ritratti e invocazioni alla Madonna. Degna di nota, inoltre, è la chiesa di San Rocco, dove è possibile ammirare un bel portale in pietra e un affresco di Andrea De Litio (secolo XV) raffigurante la Madonna che, secondo la tradizione, fu vista lacrimare. Non si può lasciare Castelli senza aver visitato il Museo delle Ceramiche, ospitato nel convento francescano dei Frati Minori Osservanti.

Castelli è il luogo ideale in cui rigenerasi dal grigiore e dallo stress cittadino. Offre uno dei piu’ incantevoli e pittoreschi panorami della provincia, circondato com’è da valli e poggi cosparsi di ridenti casolari e rigogliosi vigneti. La storia del posto è anche una storia di sapori intensi e genuini. La cucina che propone è essenzialmente di tipo contadino, con i prodotti legati alla terra molto semplici e genuini. Tra i piatti della ricca cucina castellana vanno ricordati i maltagliati con le voliche (una verdura che cresce oltre i 2000 m), le fregnacce, la virtù (il minestrone con gli avanzi della dispensa), le mazzarelle (involtini di lattuga e interiora di agnello). I dolci tradizionali sono li cellitte de Sant’Andonie (biscotti con marmellata e mandorle tritate) per la festa di Sant’Antonio Abate e, a Natale, li caggiunitte (ravioli fritti ripieni di un impasto di farina di castagne o di ceci, con mandorle tostate e cioccolato).