CAMPO DI GIOVE

COSA VEDERE E FARE A CAMPO DI GIOVE
Campo di Giove è uno splendido borgo montano in provincia dell’Aquila, inserito nella Comunità montana Peligna e nel Parco nazionale della Majella. Situato ai piedi del versante sud-occidentale della Majella, è un’importante località di villeggiatura estiva ed invernale con la presenza dell’omonima stazione sciistica. La sua posizione privilegiata di ne ha caratterizzato, sin dai tempi dell’Impero Romano, il suo ruolo strategico come luogo di passaggio e di sosta. Non si possiedono notizie certe riguardo alla reale datazione delle origini del borgo. I primi documenti risalgono al XII secolo quando divenne un feudo fortificato dell’Abbazia di San Vincenzo al Volturno e poi venne ceduto ad Oddone di Pettorano. Numerose signorie, in particolare i Caldora e i Cantelmo, si susseguirono nel corso dei secoli al controllo di Campo di Giove che ancora presenta, nelle sue architetture, caratteristiche legate a secoli fiorenti come quelli del periodo medioevale.
Il centro storico del borgo si presenta ben conservato e ricco di edifici storici come Casa Quaranta, tipico esempio di casa vignale risalente al XV secolo, e di numerosi palazzi tra cui: Palazzo delle Logge (sec. XVI), Palazzo Nanni (sec. XVII), Palazzo Ricciardi (sec. XVIII). Numerose chiese popolano il centro abitato e il territorio di Campo di Giove. La chiesa parrocchiale di Sant’Eustachio, forse edificata su un edificio romano, conserva al suo interno notevoli opere d’arte (sec. XIV – XVIII) e un coro ligneo intagliato dell’artista Pecorari di Rivisondoli (sec. XVII-XVIII). Nella chiesa di San Rocco (sec. XVI) è possibile ammirare un portale ad arco ogivale, forse proveniente da un edificio più antico. Da non perdere la chiesetta campestre di San Matteo.
L’enogastronomia di Campo di Giove si lega a pietanze calde, tipiche dei borghi di montagna. Zuppe tradizionali e polenta rappresentano gli alimenti principali a cui si aggiunge il fiadone: piatto tipico abruzzese viene consumato tutto l’anno e, in particolare, durante il periodo pasquale. La sfoglia viene preparata con uova, vino bianco e farina e modellata con la forma di un raviolo. Il ripieno può essere salato o dolce a base di formaggi a pasta dura, uova e spezie. Una volta pronto, il fiadone viene cotto al forno e gustato caldo.
Tra le occasioni più sentite e attese del borgo si inseriscono i festeggiamenti in onore di Sant’Antonio da Padova, durante la terza domenica di giugno e la Settimana Spirituale nelle ultime due settimane di luglio. Si continua il 17 settembre con la festa dedicata alle Stimmate di San Francesco d’Assisi e con la festa patronale, quella di San Eustacchio e San Rocco, dal 19 al 21 settembre. Questo evento è caratterizzato da balli e canti tradizionali. Un tempo, questa festa era celebrata per ricordare la transumanza, quando dopo l’estate i pastori erano soliti trasferire le greggi in Puglia, seguendo i tratturi.