BELLANTE
COSA VEDERE E FARE A BELLANTE
Bellante è un comune in provincia di Teramo, uno splendido borgo antico che conserva ancora il tipico fascino medievale. Si presenta agli occhi del visitatore con un notevole centro storico, che conserva ancora un tratto delle mura fortificate e, all’ingresso, presenta, quasi intatta, l’antica porta turrita.
Sorto probabilmente all’epoca dei Franchi, dopo la morte di Carlo Magno. Il suo massimo splendore fu raggiunto nel XIII secolo, sotto Gualtieri di Bellante. La cittadina appartenne anche agli Acquaviva di Atri che, nel XVI secolo, ne diventarono i marchesi e la governarono quasi ininterrottamente fino al 1775.
Di grande valore non solo artistico ma anche religioso è la Chiesa di Santa Croce. Il portale in pietra, della prima metà del Cinquecento, è in stile rinascimentale ed è sovrastato da un rosone murato e da un ampio finestrone, anch’esso murato, frutto degli interventi architettonici della fine del Settecento. L’interno della chiesa, in stile rococò, è decorato a stucchi e si presenta con un’unica navata coperta da volta a botte che termina con un’abside alla sommità della quale troneggia il gruppo scultoreo dell’esaltazione della croce. In nicchie ricavate negli intercolumni della navata si trovano tre gruppi scultorei rappresentanti allegorie delle tre virtù teologali (la fede, la speranza e la carità), mentre nei pennacchi della cupola sono rappresentati i quattro evangelisti con il leone ed il bue alati, l’angelo e l’aquila. Ai lati del presbiterio si possono ammirare le statue a grandezza naturale di Mosè a destra e San Pietro a sinistra mentre nella parte absidale si trova un coro ligneo del Settecento. Sui quattro altari laterali della navata si possono ammirare tre pregevoli tele cinquecentesche ed una secentesca rappresentanti l’Adorazione dei Magi (attribuita alla scuola del Veronese), la Crocifissione, la Madonna degli Angeli e la Madonna del Rosario. Nei transetti, incorniciate da scenografiche decorazioni a stucco, si trovano due grandi tele settecentesche di Nicola d’Ascoli che rappresentano “la Regina Abigail” e “Rebecca chiesta in sposa“.
Interessante è anche la Cappella di Santa Maria della Misericordia. La Cappella è attigua alla chiesa di Santa Croce. All’interno si trova la statua della Madonna della Misericordia, assisa in trono con bambino. La statua della Vergine, risalente al Cinquecento, è in terra cotta policroma e si narra fu voluta dalla nobile Giovanna d’Aragona (della quale ritrarrebbe le sembianze) come ex voto alla Madonna per aver liberato il paese dal flagello del colera. Il trono è in legno dorato ed è sormontato da una imponente corona in argento. Secondo una leggenda il Bambino in braccio alla Vergine non sarebbe quello originale, quest’ultimo infatti sottratto dai briganti sarebbe successivamente finito in braccio alla Madonna dei Lumi di Civitella del Tronto. Tale notizia, sebbene desunta dalla tradizione popolare e probabilmente alimentata da fervori campanilistici, potrebbe avere un fondo di verità.
I bellantesi sono particolarmente devoti alla Madonna della Misericordia che riconoscono come patrona accanto a Sant’Atanasio e a San Francesco di Paola. Il simulacro della Vergine, tra manifestazioni di profondo fervore religioso, viene portato in processione per le vie del paese e fino anche alla contrade rurali ogni venticinque anni. In queste occasioni non è raro scorgere tra la folla numerosa donne che si spogliano dei propri monili in oro per donarli alla Madonna.