ANVERSA DEGLI ABRUZZI

anversa degli abruzzi

Anversa degli Abruzzi

67030 Anversa degli Abruzzi AQ, Italia

COSA VEDERE E FARE AD ANVERSA DEGLI ABRUZZI

Anversa degli Abruzzi è un grazioso comune in provincia dell’Aquila. Un piccolo gioiello abruzzese ubicato all’inizio delle gole del fiume Sagittario, chiamata dagli antichi la “Valle del Suonatore di Flauto“. Ai suoi piedi, sgorgano le Sorgenti di Cavuto, acque purissime, dotate di proprietà terapeutiche. Antico borgo, le cui origini risalgono sino all’Età del Bronzo (come testimoniano le diverse necropoli che la circondano), Anversa degli Abruzzi è stato il luogo che ha ispirato numerosi poeti ed intellettuali nel corso della storia, viaggiatori instancabili ed avventurieri in cerca di storie da raccontare. Fu proprio qui che l’antica e nobile famiglia dei Belprato, nel corso del 1500, fondò e stabili l’Accademia degli Addormentati; e fu sempre qui che il poeta Gabriele D’Annunzio, innamorato di questi panorami mozzafiato, ambientò la sua migliore tragedia, La Fiaccola sotto il moggio. Appartiene alla comunità montana Peligna ed è tra i borghi più belli d’Italia.

Lo splendido borgo di Anversa si sviluppa in due parti: la parte più alta è dominata dal Castello normanno, di cui resta soltanto la torre; la parte più bassa, invece, si sviluppa attraverso un dedalo di strade, un labirinto fatto di archi, scale e strette rue in cui è facile perdersi, per ritrovarsi difronte a scorci panoramici mozzafiato. L’unico indizio che si può seguire per orientarsi è il suono dell’acqua scrosciante, che si fa più forte quanto più ci si avvicina al fondo della valle. Assolutamente da vedere sono le chiese, come quelle di Santa Maria delle Grazie (XVI secolo) in stile romanico a tre navate e quella di San Marcello (XI secolo), in stile romanico con portale tardo gotico. Interessante è anche il parco letterario dedicato a Gabriele D’Annunzio.

L’enogastronomia di Anversa degli Abruzzi è fortemente legata ai sapori forti della cucina tradizionale abruzzese: sulla tavola non mancano vini, insaccati, dolci, olii e altre prelibatezze che raccontano il forte connubio che ha sempre unito la comunità locale con la terra. Tra i primi piatti meritano una menzione speciale i quagliatelli e fagioli, una minestra a base di pasta con acqua e farina ma senza uova. Assolutamente da provare è il capretto “cacio e uovo” e le pizzelle cotte con il “ferro” artigianale. Durante le festività natalizie non manncano  i dolci come le pizze fritte e i ceci ripieni.